Questa mattina, all’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, si è tenuta la cerimonia ufficiale che ha sancito la dedica della struttura ai bambini del mondo. All’evento hanno partecipato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, il commissario Franco Ripa, la direttrice del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino Franca Fagioli, oltre ai piccoli pazienti attualmente in cura e alle loro famiglie.
La decisione nasce dalla vocazione internazionale che l’ospedale ha sviluppato nel corso degli anni, accogliendo bambini provenienti da numerosi Paesi e garantendo assistenza sanitaria e supporto anche ai loro familiari.
Il ministro Tajani ha ricordato l’impegno del Governo nel portare in Italia bambini colpiti da conflitti armati, ringraziando l’ospedale e la Regione Piemonte per la disponibilità dimostrata nell’accoglienza di minori provenienti dall’Ucraina e dalla Palestina. Ha inoltre espresso forte preoccupazione per la situazione dei bambini in Sudan, annunciando nuove missioni umanitarie e la possibilità di chiedere nuovamente il supporto della Regione Piemonte per accogliere anche minori sudanesi.
Il presidente Cirio ha sottolineato come, da oltre dieci anni, il Regina Margherita offra cure a bambini provenienti da contesti difficili e da zone di guerra, garantendo loro trattamenti che nei Paesi d’origine sarebbero stati impossibili. L’ospedale, ha spiegato, non si prende cura solo dei piccoli pazienti, ma dell’intero nucleo familiare, offrendo un’assistenza che riguarda sia il corpo sia la dimensione emotiva. Per questo motivo, dedicare l’ospedale ai bambini del mondo significa affermare che a Torino esiste un luogo pronto ad accogliere e curare chiunque ne abbia bisogno.
Gli assessori Riboldi e Marrone hanno evidenziato il valore simbolico di questa scelta, che trasforma il Regina Margherita in un emblema di solidarietà internazionale e di una sanità senza confini, capace di tutelare i più fragili indipendentemente dalla loro origine. La Regione Piemonte ha espresso orgoglio nel sostenere una struttura che rappresenta al tempo stesso un’eccellenza clinica e un messaggio concreto di pace e cooperazione.
La direttrice Franca Fagioli ha definito il Regina Margherita non solo un ospedale, ma un luogo in cui competenza medica e umanità si fondono. Qui l’assistenza è globale e inclusiva, rivolta ai bambini e alle loro famiglie, nel rispetto di ogni cultura e nazionalità, affermando il diritto universale alla cura e alla speranza.
Con oltre cento anni di storia, l’Ospedale Infantile Regina Margherita è un punto di riferimento nella pediatria, distinguendosi per accoglienza, ricerca e innovazione. Ogni giorno, il personale sanitario lavora con professionalità e dedizione per offrire cure altamente specialistiche a bambini provenienti dall’Italia e dall’estero.
La definizione di “Ospedale dei bambini del mondo” riflette la capacità della struttura di unire eccellenza scientifica e attenzione alla persona. Accanto alle terapie avanzate, l’ospedale garantisce supporto psicologico, assistenza alle famiglie e percorsi studiati per ridurre l’impatto traumatico del ricovero, anche grazie al contributo dei mediatori culturali.
Dal 2013, grazie al sostegno del Terzo Settore e in particolare di Maria Teresa Lavazza con ADISCO, sono stati realizzati importanti interventi di ristrutturazione e ammodernamento, tra cui il Day Hospital, l’Ambulatorio di Oncologia ed Ematologia pediatrica, l’Isola Margherita, il Pronto Soccorso Pediatrico e diversi reparti di degenza. Questi interventi hanno migliorato non solo l’aspetto tecnologico, ma anche quello umano e culturale degli spazi di cura.
L’obiettivo è creare ambienti accoglienti e flessibili, capaci di avvicinarsi il più possibile alla quotidianità dei bambini e di offrire uno sguardo verso il futuro. Negli ultimi tre anni, l’ospedale ha accolto oltre cento bambini stranieri con le loro famiglie, provenienti in egual misura dall’Europa dell’Est, dall’Asia e Medio Oriente, e dall’Africa e Sud America.
Negli stessi anni, il Regina Margherita ha ospitato famiglie provenienti da contesti di guerra, tra cui 39 nuclei dall’Ucraina e 15 dalla Striscia di Gaza, confermando il suo ruolo centrale anche nelle emergenze umanitarie. L’accoglienza si è tradotta in una presa in carico completa, che ha incluso cure mediche specialistiche, supporto psicologico, interventi educativi e sociali, continuità scolastica e assistenza dopo la dimissione, nel rispetto delle diversità culturali e religiose.
Grazie al lavoro coordinato tra istituzioni, organizzazioni umanitarie, personale sanitario e volontari, l’ospedale ha dimostrato come la medicina possa diventare uno strumento concreto di solidarietà, tutela dei più fragili e promozione della pace.
FONTE: Regione Piemonte



