La crisi delle radio locali in Italia e nel torinese: il lento tramonto delle radio del territorio - TORINO+

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sabato 20 dicembre 2025

La crisi delle radio locali in Italia e nel torinese: il lento tramonto delle radio del territorio

 

Negli ultimi anni la radio locale italiana ha vissuto una dinamica complessa, che intreccia segnali di vitalità con una serie di difficoltà strutturali legate ai modelli di finanziamento, all’evoluzione tecnologica e alla competitività del mercato dei media. Nonostante i dati di ascolto evidenzino una presenza forte della radio nel panorama comunicativo italiano, le emittenti locali — comprese quelle di Torino e provincia — affrontano infatti importanti sfide che ne rischiano la sostenibilità e il ruolo sociale.


I numeri dell’ascolto: un mezzo ancora centrale

Contrariamente all’idea che la radio sia un formato in declino, le ultime rilevazioni mostrano che il mezzo continua a essere molto ascoltato. Secondo l’indagine Audiradio del 2025, la radio in Italia raggiunge circa 34,5 milioni di ascoltatori nel giorno medio e oltre 45 milioni nella settimana. Le emittenti locali italiane, nello stesso periodo, totalizzano circa 31,1 milioni di ascoltatori nel giorno medio, riflettendo una forte penetrazione territoriale e un ruolo tutt’altro che marginale nell’informazione e nell’intrattenimento quotidiano degli italiani. 

In base a dati precedenti, si stima che le radio locali raggiungano ogni giorno circa 19 milioni di persone, con alcuni casi in cui emittenti di comunità superano, in determinate regioni, l’audience delle radio nazionali.  

Questi numeri raccontano di un mezzo ancora ascoltato e apprezzato, in cui molte stazioni locali riescono a mantenere un legame forte con il pubblico attraverso contenuti di prossimità e un’offerta di palinsesti vicina alle esigenze della comunità.


Struttura economica e occupazione

Il settore delle radio locali in Italia è caratterizzato da una forte parcellizzazione: molte emittenti sono piccole realtà commerciali o comunitarie, spesso con limitate risorse finanziarie e organizzative. Secondo dati consolidati, circa 310 emittenti radiofoniche locali (composte da società di capitali e cooperative) hanno generato nel 2022 ricavi per circa 130,5 milioni di euro, impiegando oltre 2.000 dipendenti diretti.  

Nel complesso, l’emittenza radiofonica e televisiva locale dà lavoro a oltre 5.000 persone, di cui più di 2.200 giornalisti. Questo colloca il settore come un importante presidio occupazionale nel panorama dei media italiani, secondo solo ai quotidiani per presenza di personale giornalistico.  

Tuttavia, nonostante questi numeri incoraggianti, la struttura finanziaria delle radio locali resta fragile: molte realtà dipendono in larga misura dai ricavi pubblicitari, che tendono a essere più volatili rispetto a quelli delle grandi emittenti nazionali, e dalla disponibilità di fondi pubblici o incentivi di settore.


Tagli ai finanziamenti e pressioni economiche

Una delle criticità più urgenti riguarda la riduzione delle risorse pubbliche destinate alle radio locali. Nel corso del 2025 è stata ufficializzata una diminuzione di oltre il 14% delle risorse per contributi alle emittenti radiofoniche e televisive locali rispetto all’anno precedente. La dotazione finanziaria complessiva è scesa a circa 111,6 milioni di euro, contro i circa 130 milioni previsti in passato.  

Secondo le associazioni di categoria come Aeranti‑Corallo, Associazione TV Locali di Confindustria Radio Televisioni e ALPI Radio‑Tv, questa riduzione rappresenta un serio rischio per il pluralismo, per l’occupazione e per la capacità delle radio locali di offrire un’informazione di qualità nei territori.

Questi tagli sono percepiti come uno dei principali fattori di pressione economica sul comparto: meno risorse pubbliche significano più difficoltà nel garantire continuità operativa, innovazione tecnologica e investimenti nei contenuti.


Sfide tecnologiche: la transizione al digitale

Oltre alle criticità economiche, le radio locali devono affrontare la transizione tecnologica dal sistema analogico FM alla radio digitale DAB+. La nuova tecnologia offre una migliore qualità del segnale e maggiori opportunità di offerta pluricanale, ma comporta anche costi aggiuntivi per le emittenti, che devono adeguare infrastrutture e frequenze.  

La transizione a DAB+ rappresenta quindi un potenziale fattore di pressione su un settore già in bilico: senza un adeguato sostegno e una strategia coordinata, molte piccole emittenti rischiano di non riuscire a sostenere l’aggiornamento tecnologico richiesto.


Torino e provincia: caratteristiche e dinamiche locali

Nel contesto del Piemonte — e in particolare nell’area di Torino e provincia — il mondo delle radio locali è articolato e ben presente, anche se non immune dalle difficoltà generali. Storicamente, la regione ha visto svilupparsi un tessuto radiofonico vivace: a Torino e dintorni operano numerose emittenti, molte delle quali trasmettono sia in FM che in DAB+, coprendo contenuti musicali, informativi e di intrattenimento con un forte radicamento nel territorio.  

Dati regionali mostrano che per  alcune emittenti più piccole la sostenibilità economica resti una sfida concreta anche nelle province più grandi. 

Nel complesso, Torino e provincia ospitano diverse società radiofoniche, con case editrici locali titolari di molteplici marchi radiofonici attivi sia in FM che su multipiattaforme digitali.  

Negli ultimi anni, alcune radio si sono inoltre alleate con testate giornalistiche online, come quelle del nostro gruppo editoriale. Interiorissimi, Gravità Zero, Benessere Mag, Clinica e Benessere, Finanza e Business, Portale Universitario, Giornalismo Scientifico ... solo per citarne alcune. 

Essendo molto abili sui social e attive nel posizionarsi nelle prime pagine dei motori di ricerca, anche tramite strumenti basati su intelligenza artificiale questa sinergia permette alle emittenti di intercettare un pubblico sempre più orientato al digitale: oggi molte persone, quando cercano una notizia, provano a reperirla attraverso motori di ricerca e spesso approdano a podcast o articoli digitali delle testate partner delle radio. Questo approccio consente di rafforzare la presenza del brand radiofonico nel panorama digitale e di attrarre ascoltatori più giovani e con abitudini di consumo multimediale diversificate.


Un ruolo sociale ancora centrale

Nonostante le difficoltà, le radio locali continuano a svolgere un ruolo fondamentale per l’informazione di prossimità, l’intrattenimento comunitario e la coesione sociale. In molte realtà, soprattutto nei contesti urbani e peri‑urbani come Torino e la sua provincia, queste emittenti rappresentano una voce vicina ai cittadini, in grado di raccontare notizie di quartiere, eventi culturali, appuntamenti civici e questioni sociali che spesso non raggiungono i circuiti nazionali.

La crisi economica e tecnologica, però, rischia di indebolire questa funzione se non saranno adottate strategie di sostegno più efficaci, compresi modelli di finanziamento sostenibili, incentivi per l’innovazione tecnologica e politiche pubbliche di tutela del pluralismo mediatico.

La radio locale in Italia si trova oggi di fronte a un paradosso: un mezzo con ascolti ancora significativi e una forte relazione con il pubblico, ma al contempo alle prese con difficoltà economiche, tagli ai fondi pubblici, sfide tecnologiche e modelli di business incerti. Anche nelle aree più dinamiche come Torino e provincia, dove esiste un panorama radiofonico strutturato, resta aperta la questione della sostenibilità sul lungo periodo.

Garantire la sopravvivenza e lo sviluppo delle radio locali richiederà quindi un mix di innovazione, supporto istituzionale e nuove strategie commerciali, per preservare un patrimonio informativo prezioso per la democrazia locale e la vita culturale dei territori.


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