La stagione influenzale 2025‑2026 è iniziata con ampio anticipo rispetto agli anni passati e sta già portando un numero crescente di contagi in Italia. Secondo i dati più recenti della sorveglianza epidemiologica RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), le infezioni respiratorie acute – che includono influenza e altri virus stagionali – continuano ad aumentare in tutto il Paese.
Picco precoce e diffusione nel Nord
La stagione influenzale in corso si è attivata prima del previsto: già a fine ottobre e inizio novembre si registravano centinaia di migliaia di casi settimanali a livello nazionale, con una diffusione che continua a crescere nelle ultime settimane.
Nella settimana dall’8 al 14 dicembre 2025, l’incidenza delle infezioni respiratorie acute in Italia è stata stimata a 14,7 casi ogni 1.000 assistiti, in aumento rispetto alle settimane precedenti, con oltre 800mila nuovi casi stimati in una sola settimana.
Questi numeri indicano che la stagione influenzale sta entrando pienamente nella sua fase attiva, con una progressione che continuerà verosimilmente nelle prossime settimane, verso il picco stagionale atteso per tra la fine di dicembre e gennaio.
La situazione in Piemonte e a Torino
In Piemonte, e quindi anche nella provincia di Torino, l’influenza è tra le più diffuse del Centro‑Nord. I dati regionali raccolti dai report della sorveglianza RespiVirNet mostrano che l’incidenza di sindromi simil‑influenzali ha raggiunto livelli considerevoli già nelle prime fasi della stagione:
- Nel picco di febbraio del 2025, l’incidenza delle sindromi simil‑influenzali in Piemonte—secondo RespiVirNet—era di oltre 10 casi ogni 1.000 assistiti, con oltre 800.000 piemontesi stimati colpiti dall'inizio della stagione influenzale investita. s
- In settimane successive i valori oscillano, ma il totale stimato delle persone con sintomi associati a virus respiratori stagionali ha superato diverse centinaia di migliaia di casi nella regione.
Questi dati dimostrano come il Piemonte stia sperimentando una ** diffusione significativa dell’influenza**, con sintomi simili a quelli osservati su scala nazionale: febbre, dolori muscolari, mal di testa, tosse e congestione delle vie respiratorie.
Sintomi e gruppi più vulnerabili
Come nelle stagioni influenzali precedenti, i bambini sotto i 5 anni e gli anziani risultano tra i gruppi più colpiti. L’incidenza più elevata delle infezioni respiratorie si registra proprio nella fascia 0‑4 anni, con valori nettamente superiori rispetto alla media generale.
I sintomi tipici includono:
- febbre improvvisa
- dolori muscolari
- mal di testa
- tosse
- congestione nasale
- mal di gola
Questi segnali, spiegano gli esperti, riflettono l’ampia circolazione non solo del virus influenzale ma anche di altri agenti respiratori stagionali, come rhinovirus e coronavirus stagionali.
Campagna vaccinale: ancora margini di crescita
La vaccinazione antinfluenzale resta la misura più efficace per prevenire forme gravi e complicanze, soprattutto nei gruppi più fragili come anziani, persone con patologie croniche e operatori sanitari.
In Piemonte sono state somministrate oltre 700.000 dosi di vaccino antinfluenzale, ma il numero è ancora distante dalle potenzialità di copertura disponibili. L’obiettivo di proteggere almeno il 75% delle persone più fragili rimane difficile da raggiungere, con le percentuali reali di immunizzazione ancora al di sotto di quella soglia considerata auspicabile. Anche nelle fasce più a rischio come gli over‑65 le coperture vaccinali non superano attualmente livelli soddisfacenti.
Gli esperti ribadiscono che c’è ancora tempo per vaccinarsi e che farlo può ridurre significativamente il rischio di complicanze gravi, ospedalizzazioni e mortalità legata all’influenza.
Confronto con il resto d’Italia
L’Italia nel suo complesso mostra un andamento simile a quello piemontese, se non più intenso in alcune regioni del Centro‑Nord. Secondo l’ultimo bollettino InfluNet, alcune regioni hanno livelli di incidenza delle sindromi simil‑influenzali nella fascia medio‑alta, con bambini e adulti sintomatici in aumento.
Nelle ultime settimane i casi di sindrome simil‑influenzale hanno superato i 14 casi ogni 1.000 assistiti, con oltre milioni di italiani colpiti dall’inizio della stagione.
La stagione influenzale 2025‑2026 è iniziata in anticipo e con intensità crescente in Piemonte, Torino e nel resto d’Italia. I numeri dei contagi sono già significativi, e la situazione è comparabile a quella delle stagioni più pesanti. La vaccinazione antinfluenzale resta un’importante arma preventiva, soprattutto per chi appartiene alle categorie a rischio. È quindi ancora consigliabile vaccinarsi prima che la stagione raggiunga il suo picco tra fine dicembre e gennaio.

